È di tutti i sessi. Per lui o lei il cibo sembra non contare. La sua sala da pranzo è un tempio dello spirito dove gustare la gioia della conversazione. Il cibo? Una volgare tassa da pagare alla convivialità.La tavola è un fiorire di cartocci di prosciutto neanche srotolati, di pomodori interi e col picciolo, di barattoli di maionese, di formaggio del supermercato ancora nella sua pellicola. Se va bene, c’è il pollo di rosticceria. Ancora incartato anche questo perché “così rimane caldo”. La tovaglia è natalizia anche in estate, i piatti sono di plastica come i bicchieri impilati al posto del centrotavola, i tovaglioli possono essere sostituiti dallo Scottex, le posate sono scompagnate. Ma in fondo, chi se ne frega? Ci si vede per stare insieme mica per mangiare.
Ma attenzione: provate a invitarlo a casa vostra a una cena come si deve. Vedrete come si convertirà immediatamente alla causa del mangiar bene.
L’ospite sciattone
Ottobre 5, 2014 | 0 commenti