Il mondo del food scricchiola. Non lo dico io, lo dicono a chiare lettere, com’è nella loro mission, gli editori intervenuti al salone del libro di Torino che si dicono ormai poco o nulla interessati a mettere la faccia di un cuoco sulle copertine dei loro libri. Dopo l’orgia di cappelli bianchi degli anni scorsi, l’unico chef presente al salone di quest’anno quest’anno è stato Cannavacciuolo, giunto a presentare il suo ultimo libro ma indicato come probabile mammuth della situazione, cioè ultimo grande esemplare degli estinguendi chef-star.
Si profilano due partiti: quello del food e quello del cibo.
Il food viene telecucinato, fotografato, selfato, twittato, ammirato, discusso, esibito.
Il cibo vuole semplicemente mangiato con l’unica pretesa di essere considerato cultura che si mangia. Tu di che partito sei?
3 commenti
Rispondi →