Cari viaggiatori in Sicilia, so di darvi un dispiacere ma devo dirvi che il pesto al pistacchio non è una nostra preparazione tipica un’espressione della “Cucina Siciliana Ruffiana”, quella “sono come tu mi vuoi”. Il piatto ruffiano è proposto da ristoratori che si adeguano alle richieste del cliente dandogli esattamente ciò che si aspetta. Non ci sarebbe nulla di male se quel piatto non venisse poi spacciato per tipico locale. In realtà, è ciò che il forestiero immagina sia tipico a partire dalle icone gastronomiche stampate nella sua mente. Il pistacchio in Sicilia è sempre stato usato solo in pasticceria e, fra le preparazioni salate, è stato amato sempre solo nella mortadella. Tanto che gli emiliani ormai da decenni mettono in atto la sruffianata di infilarlo nelle mortadelle da inviare in Sicilia (e in altre regioni, come il Lazio, che ugualmente la amano così). Dunque, i piatti al pistacchio che vedete proposti dai nostri ristoranti sono tutti nuovi. Alcuni riusciti, per carità, come gli involtini di carne e la tartara. In queste due preparazioni, ripeto riuscite e che quindi apprezzo, preparo e pubblico, il pistacchio continua a sapere di poco (è nella sua natura) ma dà un bel colore e un’interessante nota di croccantezza. Come dire che se gioca da terzino fornisce dei buoni assist. Altra cosa è affidargli il ruolo di attaccante come nel caso del pesto, con il povero, delicatissimo pistacchio che non sa cosa fare per farsi sentire e il degustatore che sente solo il formaggio e l’olio fingendo di trovare sublime il pistacchio-fantasma.
Un altro esempio? La pasta con le sarde addizionata di inaudite olive, mai visti capperi , invadenti pomodorini Pachino e magari anche un po’ di sconsiderato origano perché il turista se l’aspetta così. Questa non è pasta con le sarde e neppure una variante creativa. E’ una versione malamente assemblata e molto ruffiana.
La Cucina Siciliana Ruffiana
Giugno 18, 2016 | 0 commenti