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pia palmera
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Pia Palmera – 3

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La domenica, a palazzo Palmera si pranzava alle dodici e mezza, un’ora prima del solito. Pia aveva anticipato il pranzo perché i servitori potessero essere liberi alle due e mangiare tutti insieme almeno un giorno alla settimana. Alle due, il grande tavolo in mezzo alla cucina si trasformava da piano di lavoro nella tavolata degli Scozzari. Coprivano la lastra di marmo di Carrara con una candida tovaglia di cotone e tutti i fratelli prendevano posto attorno ad essa. A un capotavola, quello più vicino al muro, sedeva Neli il maggiordomo, l’altro capotavola se l’era assegnato d’autorità Ninetta. La bambinaia Rosetta e suo marito Pepè sedevano vicini sul lato lungo che guardava il centro della stanza, sull’altro c’era una sedia sola,  occupata a singhiozzo da Nardina che faceva la spola tra la tavola e i fornelli dove riscaldava le stesse pietanze del pranzo dei signori preparate appositamente in più. Nessuno toccava cibo finché sulla porta non si presentava donna Pia con in mano una bottiglia di vino o una guantiera di dolci. Augurava buon pranzo e se ne andava immediatamente, lasciandoli liberi di parlare, ridere e scherzare. Era naturale, dal momento che Neli, il più vecchio della compagnia, non aveva ancora trent’anni. Ma se era il caso si affrontavano anche argomenti seri, come avvenne la terza domenica di ottobre quando Ninetta prese la parola con la faccia più addolorata che seria:
Per buttana la prendono e per buttana la lasciano – sussurrò – lei ha bisogno del nostro aiuto e io del vostro.
Siamo tutti a disposizione – rispose Rosetta – dicci quello che dobbiamo fare e noi lo faremo.
Dobbiamo difenderla – continuò Ninetta – Con pazienza e senza contraddirci tra noi. I morti sono l’occasione buona. Da domani tutto il paese andrà al cimitero per pulire le tombe. Noi puliremo la cappella dei Palmera più del solito. Staremo lì, ora una ora l’altra, tutti i giorni  fino al due di novembre. E quando le paesane attaccheranno discorso, troveremo il modo di dire che la baronessa si è sposata incinta di due mesi.

Rimasero tutti a bocca aperta. Prima che la chiudessero e la riaprissero per subissarla di obiezioni e domande, Ninetta gliela tenne spalancata dicendo che erano stati ordini della signora:
L’altro avantieri, mentre l’aiutavo con le piante in giardino, mi si parò di fronte, mi guardò dritta negli occhi e mi disse:”Ninè, guarda che se qualcuno in paese porta il discorso sulla mia gravidanza tu devi dire che la bambina non è nata di sette mesi, come si dice in giro, ma di nove. Io non ho mai detto questa menzogna e non voglio che circoli tra la gente”. Sono morta! Ho solo avuto la forza di chiedere perché e   lei mi ha risposto che era giusto così. 

Tutti, attorno a quella tavola, dissero la loro. C’era chi approvava  donna Pia e chi no. Tutti tranne Nardina. Lei era troppo giovane e in teoria questi discorsi non avrebbe dovuto sentirli. Ma stando zitta, era come se non li avesse capiti.
In questo modo era stata utilmente ammaestrata senza che la sua innocenza fosse sconvolta.

Continua

Puntata 1

Puntata 2

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