La pasta ‘ncaciata è diffusa in molte contrade della Sicilia, Cambiando ovviamente ricetta a ogni passo.
Va detto che il termine ‘ncaciata (incaciata) si confonde facilmente con ‘ncasciata, incassettata, cioè messa in teglia. Le due parole si confondono perché si pronunciano allo stesso modo. In fondo è solo uno dei tanti casi di omonimia tra piatti comune a tutte le cucine.
La pasta ‘ncasciata (incassettata) più nota è quella alla messinese, uguale alla pasta al forno con l’aggiunta di melanzane fritte in estate
Ingredienti per 4 persone
320 g di pasta (bucatini, caserecce)
700 g di cavolfiore (peso netto)
250 g di salsiccia
50 g di pecorino siciliano grattugiato
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
2 spicchi di aglio
20 g di pinoli
15 g di uva passa rinvenuta in acqua
1 cucchiaino di semi di finocchio selvatico
pepe nero di mulinello o pestato nel mortaio
sale
Pulite il cavolfiore dalle foglie esterne, tenete le più interne e tenere. Lavatelo, riducetelo in cime e decorticate i gambi. Tagliate le cime in due per il lungo, in modo da presentare una parte piatta. Lessatele in abbondante acqua salata tenendo conto che nella stessa acqua dovrete anche lessare la pasta. Spellate la salsiccia e sbriciolatela.
Fate cuocere il cavolfiore per 10 minuti a pentola scoperta dal momento della ripresa del bollore. Raccogliete le cime con un mestolo forato, mettetele a scolare in uno scolapasta e fatele dorare nell’olio da entrambi i lati assieme alla salsiccia, i pinoli, l’uvetta sgocciolata e allo spicchio di aglio intero, scamiciato e schiacciato che dovrà appassire senza dorarsi.
Lessate la pasta nell’acqua dove ha bollito il cavolfiore. Scolatela al dente sommariamente, che rimanga umida, e saltatela con le cime di cavolfiore aggiungendo acqua di cottura se necessario. Aggiungete il pepe e il pecorino grattugiato.