Selenella è una patata provvista di un nome proprio, e perciò è già diversa dalle altre innominate. Ma soprattutto è ricca di selenio, un micronutriente che fa bene alla salute. Fin qui tutto bene, non fosse che il selenio è diffusissimo negli alimenti comuni. Si trova nelle carni rosse, nel pollo, nel maiale, nelle frattaglie, nei pesci freschi e in quelli conservati, nei cereali, in formaggi, uova, farina, crusca, pane, grissini, biscotti. D’altra parte l’eccesso di selenio è dannoso per la salute e non è affatto prudente cercare di sovraccaricarsi di questo minerale. Insomma, la natura il selenio ce lo fornisce già alle giuste dosi con gli alimenti più comuni.
Selenella fa parte della famiglia In merceologica delle Commodity. Sono i prodotti comuni, di utilizzo diffuso, che non presentano grandi differenze tra una marca e l’altra. Per esempio, zucchero, sale, riso, cipolle, patate ecc. La scommessa dei produttori è riuscire a differenziare il proprio prodotto per poterlo vendere più caro.
Lo slogan di Selenella recita: “Più la patata è buona, più si diventa intelligenti”. La mia domanda è : “È più intelligente chi mangia patate più costose perché addizionate di selenio che si trova dappertutto (e se si esagera diventa tossico) o chi mangia una patata normale pagandola la metà?”